di Filippo Bencardino

 

Il 17 gennaio 2025 è venuta a mancare prematuramente la
professoressa Mariagiovanna Riitano, ordinaria di Geografia
politica ed economica presso l’Università di Salerno. Il rito
funebre si è tenuto in un affollato Duomo di Salerno e l’orazione
funebre è stata tenuta dal prof. Raimondo Pasquino.
Era nata a Catanzaro nel 1948, ma ha speso la sua vita tutta a
Salerno e nell’Università di quella città. Era stata avviata allo
studio della Geografia dal Maestro Mario Cataudella, uno di
quei allora giovani geografi che hanno vivacizzato la Geografia
italiana rendendola anche riconoscibile come scienza
professionale. Un rinnovamento che è stato non solo scientifico
ma anche politico, che aveva favorito la trasformazione del
COGEI in AGEI, l’organo di rappresentanza della disciplina
aperta a tutti i geografi e non più solo agli ordinari.
Un Geografo, Mario Cataudella che, provenendo da una
formazione scientifica era aperto alla sperimentazione e
all’innovazione e ed era stato un anticipatore delle nuove
tecnologie dell’informazione alla Geografia e alla Cartografia.
La professoressa Riitano ha fatto tesoro di questi insegnamenti
e ha continuato le sue ricerche inserendole nel filone dei sistemi
informativi territoriali, delle ricerche sull’ambiente e sulla
pianificazione territoriale, per una geografia finalizzata a
risolvere problemi concreti, trovando interessi anche di
stakeholder pubblici e privati.

Tanto per fare qualche esempio, cito l’Atlante della Basilicata, la
ricerca sull’Archeologia industriale sulla riqualificazione dei
mulini di Amalfi a fini turistici.
Ma oggi voglio ricordarla come cara amica, Mariagiovanna.
Ci siamo conosciuti appena entrambi siamo entrati nel mondo
della Geografia, ma il nostro rapporto si è intensificato quando
io sono entrato a far parte come preside di Economia nel Senato
accademico dell’Università di Salerno. Ne faceva parte anche lei
come rappresentante dei professori associati ed è stata
l’occasione per incontraci spesso, anche come membri dello
stesso Dipartimento.
Ricordo quel periodo con molta nostalgia perché quando
finivano i lavori del Senato avevamo preso l’abitudine di andare
a colazione a Cetara, in un ristorante sul mare o a Salerno nei
pressi del Lungomare dove facevamo lunghe passeggiate.
Salerno mi è stata sempre cara perché dopo la scuola media
inferiore ho proseguito i miei studi a Salerno. Negli anni
Sessanta le scuole erano prevalentemente nelle città capoluoghi
o nei grandi centri urbani e le Università del Mezzogiorno e a
Napoli, dove dopo ho frequentato l’Università. Salerno mi è
rimasta nel cuore perché era anche piacevole frequentare
l’Università. In quel tempo c’era ancora gentilezza e rispetto
reciproco e Mariagiovanna ne era espressione. Ci univa anche la
nostra calabresità ed entrambi al rettore pro-tempore,
originario anch’egli della Calabria.

Mariagiovanna era Maestra nella organizzazione di eventi e
nella capacità di attivare relazioni, capacità che ha messo a
disposizione dell’Università, dove per molti anni ha avuto
impegni istituzionali, in particolare come responsabile
dell’Ufficio Orientamento e placement.
Ma era anche una persona accogliente perché spesso
organizzava cene per amici e colleghi e spesso mia moglie e io
eravamo suoi ospiti. Erano cene piacevoli perché era anche una
brava cuoca e anche in quelle occasione era accogliete, elegante
e cordiale.
E’ questa Mariagiovanna, che non è morta perché la sua
memoria sarà sempre viva nei nostri ricordi e nel nostro cuore.