Daniele DI GIORGIO, Università Niccolò Cusano

 

 

Maria Paola Pagnini è docente di Geopolitica nel Dottorato di ricerca in Geopolitica e Geoeconomia presso l’Università Niccolò Cusano di Roma.

Giuseppe Terranova è docente di Geografia Politica ed Economica presso L’Università Niccolò Cusano di Roma.

Nel saggio in questione gli autori prendono in esame il tema dei flussi migratori, in particolare quelli euro-mediterranei, di quanto tale fenomeno, di carattere economico e umanitario, è divenuto negli ultimi anni un evento di portata geopolitica e geoeconomica.

Degni di nota sono l’analisi scrupolosa delle principali teorie geografiche sulle migrazioni e gli studi condotti sugli spostamenti in Italia e in Europa. Gli autori svolgono una indagine storica ripercorrendo le caratteristiche del pensiero di Friedrich Ratzel, fondatore della Geografia Politica nel 1897, e le sue considerazioni relative ai motivi che hanno spinto le popolazioni di ogni tempo a trasferirsi da un luogo ad un altro, talvolta decidendo di ritornare ai luoghi di origine.

In questa ricerca volta ad inquadrare scientificamente il fenomeno migratorio, suscita particolare interesse la comprensione dei modelli gravitazionali di Gerald A.P. Carrothers. La chiave interpretativa di tali modelli, che definisce il flusso migratorio tra due regioni,  è rappresentata sotto forma di tre gruppi di variabili costituite a loro volta da fattori distinti quali i fattori di attrazione, ovvero le condizioni che attraggono un individuo, o un gruppo umano, che è spinto a muoversi per raggiungerle; i fattori di repulsione che conducono un singolo individuo, o un gruppo umano, a migrare; ed infine i fattori di frizione relativi agli spostamenti e alle difficoltà che comportano le distanze con tutte le ripercussioni economiche e sociali interconnesse.

Di grande attualità è l’accostamento tra lo spazio mediatico e lo spazio fisico; a tal proposito gli autori tendono a far leva sui cambiamenti che sta vivendo la società contemporanea, sulla progressiva perdita di significato della localizzazione di un territorio rispetto ad un altro e al conseguente aumento della flessibilità e della dinamicità degli attori che sul territorio curano i propri interessi.

Si vuole sottolineare come le esperienze translocalizzate stiano proliferando, superando così i limiti spaziali e culturali. La rete informatica ha contribuito alla rielaborazione di molti modelli di interazione superando i limiti spazio-temporali.

Il web è diventato un ecosistema informativo, culturale ed economico che favorisce la comunicazione tra gruppi di immigrati distribuiti geograficamente in ogni angolo del mondo. I social media divengono mezzi di comunicazione e veicoli di informazioni personali oltre che di notizie. Tale rivoluzione digitale consente agli immigrati di mantenere vivi gli scambi culturali e di costruirsi allo stesso tempo un proprio network mediatico migratorio. Il network migratorio assume significato nel momento in cui permette agli immigrati stessi di venire a conoscenza di informazioni utili.

Alla luce di tali considerazioni si evince il ruolo fondamentale che dovrebbero avere i social network, ma che invece non hanno, nel dialogo interculturale e nella collaborazione reciproca fra individui e gruppi che vedono origini, patrimoni linguistici, culturali, etnici e religiosi differenti.

Lo stile scientifico adottato nel volume è chiaro e sintetico. La lettura del libro risulta stimolante e può essere affrontata anche da un pubblico non accademico che non possiede dimestichezza con i saggi scientifici; resta comunque particolarmente indicata a studenti universitari e ai dottorandi di ricerca.

Gli autori riescono a fare chiarezza sulla definizione di Geopolitica e sui complessi meccanismi che regolano le rotte di transito dell’immigrazione dall’Africa Occidentale, dal Ciad, dal Sudan e dal Corno d’Africa verso il Mediterraneo centrale.

L’indice e la bibliografia risultano completi e ben strutturati. Utile l’appendice dedicata alle problematiche del Sahel che riporta, sotto forma di schede, i dati essenziali dei Paesi maggiormente coinvolti dal fenomeno dell’emigrazione.